#13 Ci vuole Fegato! (Re)thinking detox
Altro che diete da fame: per un detox efficace serve mangiare. Ed è più semplice e più goloso di quel che pensi. Parola di medicine orientali e nutrizione funzionale occidentale. Bonus track: il caffè
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Stavolta Terracielo arriva, udite udite, con un giorno di anticipo. Perché giovedì è 25 aprile e sarà tempo di papaveri, liberazioni e libertà, di certo non di limoni, chiacchiere su detox e restrizioni. Come promesso, da questa puntata di Terracielo in poi, esploreremo un po’ di pratiche - cibo, ma non solo - radicate nella nutrizione funzionale occidentale e nelle medicine orientali che possono essere preziose, in primavera, per armonizzare il microcosmo che siamo con il macrocosmo che vediamo fuori ma è dentro, intorno, durante noi. Perché, come ha detto l’astrofisico Hubert Reeves, siamo davvero figli e figlie delle stelle: siamo cioè fatti di polvere di stelle, di atomi di stelle più vecchie del sole.
Prima di continuare, due premesse:
se non avete ascoltato o letto la prima parte, fatelo prima di procedere con la lettura: è essenziale per avere il contesto di quanto sto per raccontarvi
nella concezione olistica del benessere non esiste cura, rimedio, pratica che vada bene per tutti i corpi, tutte le storie e tutti gli stati d’animo. Quelle che esploreremo qui, sono solo idee tracciate a grandi linee e su larga scala. Ma ognuna di noi e ognuno di noi è diverso: come possono non esserlo le pratiche con cui ci prendiamo Cura di noi? Quindi, prendete i suggerimenti che state per leggere come semìni: alcuni potranno germogliare in voi, altri no. E va bene così.
Oggi ci concentreremo sul perché, in primavera…
Ci vuole Fegato!
Il ruolo emotivo dell’energia di primavera
Tutto bellissimo, ma da dove comincio?
E allora la dieta liquida?
1. Ci vuole Fegato!
Come abbiamo già visto qui, per la Medicina cinese l’organo maggiormente sollecitato in questa stagione è il Fegato, il cosiddetto “stratega”, il “gran generale d’armata”. Nel testo basilare della Medicina Cinese, il Su Wen, si legge che “il Fegato è come un generale dell’esercito, il responsabile della strategia”, secondo per importanza solo al Cuore (l’Imperatore).
Detesto la metafora bellica, ma tant’è. E allora prendiamo il buono di tutto questo militarismo: questa immagine ci aiuta a capire la funzione primaria di quest’organo, ovvero disperdere in tutto il corpo l’energia vitale (Qi) e garantire che scorra in modo fluido, continuo e senza intoppi, irrorando dell’energia necessaria tutte le funzioni vitali e gli organi, che la utilizzeranno poi al momento opportuno.
Tutte bufale lette con occhi da orientale? Nah. La medicina occidentale dice, con un altro alfabeto e un linguaggio meno narrativo e immaginifico, la stessa cosa. Il fegato è la ghiandola più estesa del corpo umano ed è coinvolto in un gran numero di sistemi (immunitario, endocrino, circolatorio, digerente e nervoso).
«Svolge più di trecento mansioni essenziali - dice Kristin Kirnpatrick, responsabile nutrizione del Cleveland Clinic Wellness Institute e autrice di Fegato Felice (Sperling&Kupfer) - per questo, basta che non sia in ottima forma perché le prestazioni complessive del nostro corpo ne risentano. Immagina ciò che avviene nell’organismo come un film di Hollywood. Se cuore e cervello sono gli attori protagonisti, il fegato è il regista: uno che agisce dietro le quinte, ma che ha un enorme potere e orchestra un’ampia varietà di funzioni vitali».
Il fegato è il magazzino del nostro corpo e, allo stesso tempo, il suo centro di smistamento: è responsabile, tra le altre cose, dell’elaborazione, conversione e distribuzione delle sostanze nutritive, e della rimozione delle sostanze nocive, tossine e scorie dal sangue. Per questo, anche solo un semplice affaticamento del fegato, si ripercuote sul funzionamento di ogni singola cellula e su tutta la tua energia vitale in genere.
«Il problema è che, a differenza di altri organi, un fegato sofferente non dà dolore (essendo privo di terminazioni nervose), per cui ci accorgiamo di un suo danno quando è troppo tardi. È vero che è un organo multitasking e un lavoratore indefesso che non si ferma mai, ma il moderno stile di vita rischia di comprometterlo. Prestargli la giusta attenzione e disintossicarlo periodicamente è l’unico modo per non incorrere in danni e problemi» continua Kirnpatrick.
Uh! Ma dove l’avevo già sentito?
Ah già, sui testi di Medicina Cinese e di Ayurveda, vecchi millenni.
2. Il ruolo emotivo dell’energia di primavera
Dentro il nostro corpomente, l’energia vitale fluisce in modo ciclico ed è, per definizione, in movimento continuo. Un blocco energetico del Fegato, definito “Ristagno di energia di Fegato” in Medicina Cinese, danneggerà quindi non solo il fegato (l’organo inteso in senso occidentale) e le funzioni connesse agli altri organi (metabolismo dei nutrienti, filtro ed espulsione delle tossine, ecc.), ma, bloccando il fluire dell’energia, ne risentirà l’energia complessiva di tutto l’organismo.
Per questo, tra i segnali di un corpo che ha bisogno di un “manutenzione”, ci sono i sintomi emotivi (per la MCT è il fegato la sede delle emozioni, non il cuore) come rabbia, irritabilità, collera (trattenuta o espressa in modo eccessivo), rancore, arroganza, frustrazione, senso di oppressione, sbalzi d’umore, scontentezza, rigidità mentale, scarsa capacità di programmazione, poca creatività.
Se ti senti spesso preda di queste emozioni, lavorare sull’energia di Fegato ti aiuterà anche a far entrare una ventata di aria fresca e nuova nei tuoi stati d’animo.
3. Tutto bellissimo, ma da dove comincio?
Basta teoria, passiamo alla pratica. E cominciamo con alcuni suggerimenti di medicina funzionale - un approccio nuovo della medicina occidentale, personalizzato e olistico, che si occupa di studiare i disturbi funzionali del paziente, ricercando le cause del disturbo invece che concentrarsi sui sintomi di per sé. Per Donna moderna ho più volte intervistato la pioniera della nutrizione funzionale in Italia, una professionista che stimo e ammiro come poche altre, Sara Farnetti, specialista in medicina interna, che, interrogata proprio sulla questione “detox sì o detox no, pratica benefica o tutta fuffa”, anni fa, mi ha detto:
«è comune pensare che drastica restrizione calorica, digiuno o dieta liquida siano i metodi per permettere al nostro corpo di disintossicarsi e ripartire, ma non è così. È vero l'opposto: un detox efficace punta a favorire il lavoro degli organi, riequilibrare gli ormoni, dare un nuovo scatto al metabolismo, funzioni che possiamo attivare solo introducendo cibi e nutrienti specifici».
Per disintossicare il fegato, organo chiave della depurazione, meglio limitarsi a pasti leggeri, ma a base di alimenti funzionali.
Assumi cibi prevalentemente vegetali, come cereali, legumi e verdure di stagione, puntando soprattutto su quelle verdi, ricche di clorofilla disintossicante e su quelle amare che stimolano l'attività epatica: cavolo nero, erbette, cicorie, tarassaco, cime di rapa, broccoli, radicchio. Porta spesso in tavola i carciofi: «contengono cinarina e cinaropicrina, antiossidanti potenti
in grado di agevolare lo svuotamento biliare e il processo di depurazione del fegato, abbassando transaminasi (la spia di un'infiammazione in corso, ndr), trigliceridi e colesterolo cattivo» continua Farnetti.
«Saltare le verdure in olio caldo e insaporirle con peperoncino, curcuma e zenzero sono due strategie utili a stimolare la produzione di bile, prima via di escrezione delle tossine del nostro corpo. Preziose anche le erbe aromatiche, specie il prezzemolo che supporta la pulizia di fegato e reni grazie all'apiolo».
Via libera ai grassi buoni di pesce, olio extravergine di oliva, avocado (grazie al glutatione, che aiuta la depurazione del fegato) e frutta secca (mandorle o nocciole sono ideali come spuntino): gli omega 3 di questi alimenti contrastano l'insorgere di processi infiammatori.
E già sento il mormorio: e le proteine? Perché lo so cosa state pensando ora: ma allora lo yogurt proteico, il bibitone proteico, la pasta proteica, le proteine in polvere che ho appena comprato al supermercato? «Se avessimo davanti un fegato di un consumatore abituale di cibi di fast food e quello di un forte bevitore, risulterebbero pressoché indistinguibili. La causa è da rintracciarsi sia nei grassi saturi ed eccesso di colesterolo tipici del junk food, ma anche nell’eccesso di proteine animali che caratterizza quei cibi (pollo fritto, hamburger, bacon ecc.)» spiega Kirnpatrick. Perché «quando si assumono proteine, l’organismo produce ammoniaca, una tossina che il fegato rende innocua attraverso il naturale processo di depurazione: assumendone troppe, il fegato può non riuscire a sostenere il ritmo e ammoniaca e le altre sostanze tossiche potrebbero accumularsi nel sangue e andare in circolo».
Quali proteine, allora? Sebbene quindi un eccesso di proteine (l’abbiamo appena visto) sia dannoso per il fegato, le proteine sono indispensabili per un suo corretto funzionamento. (SPIEGHINO BREVE: questo avviene perché per produrre il glutatione, il fegato utilizza gli aminoacidi presenti nelle proteine combinandoli con altri minerali (come il selenio) e antiossidanti (antociani), dando vita all’enzima glutatione perossidasi, uno dei più potenti antiossidante in natura. FINE SPIEGHINO). Quindi, portiamo in tavola proteine “leggere” (che cioè ci mettono meno tempo a transitare nell’organismo) ovvero quelle che ricavi da legumi, pesce (soprattutto quelli ricchi di selenio e omega 3), yogurt, tofu e uova.
Se hai sgranato gli occhi davanti alle uova, leggi qui: contrariamente a quanto si pensa, «non affaticano i reni e danno uno sprint al lavoro del fegato» suggerisce Farnetti.
In nutrizione energetica, si consiglia di inserire a ogni pasto una piccola porzione di cibi freschi, “vitali”, che stimolano il flusso di energia di Fegato, come verdure, frutta e soprattutto germogli (ricavati da semi, cereali, legumi fatti germogliare), sostanze vive e attive, di grande apporto in termini di nutrienti, vitamine ed energia vitale: puoi provare gli alfa-alfa o i germogli di fieno greco, dal gusto piacevolmente amarognolo, e facilissimi da fare in casa
e di cibi aspri (limone, agrumi, aceto) e fermentati (il sapore aspro aiuta il Fegato, mentre i probiotici aiutano a rafforzare sistema immunitario e il microbiota intestinale), come crauti, insalatini, giardiniera, cetriolini in salamoia, umeboshi,
Ti sembra difficile? Ecco alcune idee. Per pranzo e cena, puoi preparare:
tortini di riso integrale con broccoli, porri, curcuma: una pasta integrale ai carciofi, aglio, prezzemolo e limone; una farinata di ceci alle erbette con guacamole; una zuppa di lentiecchie rosse al limone e curcuma; vellutata di topinambur, zenzero e zucca al rosmarino; pesce bianco al cartoccio con cavolo nero saltato in padella. [Trovi altri esempi qui]
Ti è venuta fame? Anche a me. Altro che bibitoni e diete da fame.
In un detox efficace non solo mangi, ma impari a mangiare meglio. Confinarsi in diete estreme, povere di nutrienti, rischia di deprivare l'organismo e comprometterne le difese. Al contrario, disintossicarsi serve a potenziare l'efficienza immunitaria e metabolica. In altre parole, direbbero in Oriente, la nostra energia vitale.
4. E allora la dieta liquida?
Come la mettiamo con succhi, centrifugati, estratti che, da Gwyneth Paltrow in poi, ci vengono venduti come imprescindibili nei giorni detox? Ancora da un’intervista di Farnetti per Donna moderna:
«L'idratazione è senz’altro essenziale anche per l'eliminazione delle tossine attraverso urine e feci. Se manca l'acqua le urine saranno concentrate e l’intestino diventerà pigro, mentre il corpo dovrebbe svuotarsi completamente ogni giorno, per evitare che le tossine che il fegato ha elaborato possano essere riassorbite dall'organismo. Occorre idratarsi spesso durante il giorno, ponendo l'accento sulla frequenza più che sulla quantità. Sono ideali tisane a base di finocchio, malva, tarassaco, ortica, bardana oppure acque aromatizzate con menta, limone, zenzero a fette (senza pretendere “il miracolo di acqua e limone”).
E, contrariamente a quanto si crede, anche qualche caffè (c’è uno studio dell’Humanitas a riguardo): assunto con moderazione (3-5 tazzine al giorno) attiva la ghiandola epatica spiega la dottoressa Farnetti.
Dalla saggezza orientale arrivano poi rimedi specifici: «Secondo i principi della medicina tradizionale cinese, fegato e Reni sono legati da una parentela energetica denominata madre-figlio: i reni sono la madre del fegato per cui, quando vogliamo depurare quest'ultimo non dobbiamo dimenticarci di tonificare quello.
Per riuscirci, e indicata la bacca di magnolia o wu wei zi: la prepari come un tè e ne bevi una lazza al giorno. Utile anche il succo di melagrana e il decotto di fagioli neri (poi puoi tostarli e consumarli come snack), così come un'integrazione con i funghi reishi (ganoperma lucidum), utile nei processi depurativi del fegato grazie al citocromo p450, e il chaga (inonotus obliquo), fungo che rallenta i processi ossidativi del fegato grazie all'acido betulinico e inotodiolo» mi ha spiegato per Donna moderna il maestro taoista ed esperto di medicina cinese Marco Montagnani.
Ciliegina sulla torta: nella puntata di Terracielo della prossima settimana - che è quella del mio compleanno, yay! - non parleremo di cibo ma delle mie pratiche preferite per smuovere tutta l’energia stagnante dell’inverno e, come direbbero gli Afterhours, persino “avere un pensiero superficiale che renda la pelle splendida”. E caspita se ne abbiamo bisogno.
Buon 25 aprile, a giovedì prossimo
Link utili:
Il libro di ricette funzionali di Sara Farnetti: per spazzare via l’idea che detox sia restrizione e diete da fame
Vabeh questa sembra scritta apposta per me! 🥰 mi piace come tutto sia connesso, quanto senso, quanta ragione, quanto cuore in tutto questo (o dovrei dire fegato?)
👏👏