#38 La pelle che abito
È il più psichico degli organi: sente, parla, ricorda. Pensa, addirittura. Andiamo a spasso tra Est e Ovest per capire come leggere i segnali scritti sul corpo, accarezzandoci.
Ciao sono Nina Gigante, una giornalista, Holistic Nutritionist for body and soul® e Integrative Health and Wellness Coach (UK, USA). Ogni giovedì qui troverai spunti di benessere integrato che spaziano tra Oriente e Occidente e, saltellando tra pratiche millenarie e le più recenti scoperte scientifiche, ti aiutano a tornare a casa da te stessa. Non per diventare la "versione migliore di sé”, ma, al contrario, per stare meglio con ciò che si è: anche questa è Medicina.
Terracielo usa, fin dalla prima puntata, il femminile sovraesteso.
Amare è accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l’altra persona può andarsene via con la tua pelle. Susan Sontag
Credo che il mio corpo mi abbia parlato per la prima volta lì, dentro una tenda da campeggio sul lago di Bolsena. Avevo 12 anni, i miei si erano appena separati e, per “farmi distrarre un po’” da quello scenario di macerie e vetri rotti che attraversano le famiglie quando vanno in pezzi, hanno pensato di mandarmi in campeggio con gli Scout. Natura, sole, bambini: le farà bene. Io ridevo e scherzavo come al solito, più del solito - mi hanno persino dato l’onorificienza Scout di “Pierino di campo”, riservata al più simpatico del campeggio - ma, dentro, evidentemente qualcosa non funzionava, anche se non mi davo il permesso di sentirlo, figurati di esternarlo.
Una mattina, dopo una notte strana, piena di sete e sogni confusi che si mischiavano con i rumori sinistri del bosco fuori dalla tenda, mi sono svegliata coperta di bolle. Mani e piedi erano costellati di piccole stelle rosse, rossissime, gonfie e, in alcuni punti soprattutto, così pruriginose che mi sarei scartavetrata la pelle con le unghie delle mani. Cosa che ho fatto per molto tempo, di notte: nonostante creme e unguenti, dermatologii e cortisoni, le bolle se ne stavano lì, più rosse e virulente che mai, e il prurito esplodeva soprattutto a sera, quando io deponevo le armi e, col senno di poi, anche la maschera di bambina felice.
Terracielo di oggi vi porta a spasso tra Oriente e Occidente per capire come leggere i segnali scritti sul corpo.
Imparare a leggere il codice segreto scritto sulla pelle: anche questa è Medicina.
Buona Terracielo, accarezzatevi.
La pelle è il più psichico dei nostri organi
Scrive Vittorio Lingiardi in Corpo, umano. Sono corsa in libreria come faccio sempre quando esce qualcosa di interessante che mi aiuti a riflettere sul rapporto profondo che abbiamo con il corpo e su come esplorarlo, perché mi sembra che, nell’era del corpo - esibito, photoshoppato, sovraesposto, stereotipato, manipolabile - ne siamo più che mai disconnesse.
Ce ne ricordiamo solo quando dobbiamo correggerlo (siamo sempre troppo magre o troppo grasse) o lanciargli occhiatacce di disapprovazione allo specchio. Lo trattiamo come un semplice accessorio rispetto al cervello, un fardello di carne e ossa, ma in realtà è vero il contrario: tutta la nostra storia è impressa dentro il corpo ed è scritta sulla sua superficie.
La pelle è terra e mappa insieme: una mappa vivente che racconta la nostra storia a chi vuole ascoltarla.
Scritto sul corpo c’è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce; quello che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì. In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille
scrive Jeanette Winterson (il suo caffé Verde, a Spitalfield, East London, è stata sede di tante mie colazioni).
La pelle, infatti, pensa, sente, ricorda. Vi è mai capitato di ritrovare le mani di un amante che credevate di aver dimenticato? Vi sarà bastato un suo abbraccio per ritrovare tutti i ricordi, intatti, incisi a fuoco dentro il vostro corpo. Vivi come non mai.
Questo avviene grazie ai cosiddetti Piezo, i "neuroni" della pelle (dal greco piezein, premere, schiacciare) che, come ci ha ricordato l’aromaterapeuta Anna Boiardi nel nostro City Retreat lo scorso weekend a Roma, citando uno studio pubblicato su Nature Neuroscience, sono dotati di intelligenza: questi ricettori (2500 per centimetro quadrato solo nei nostri polpastrelli!) riescono a trasmettere informazioni complesse, incluse quelle sulla forma geometrica degli oggetti toccati. In altre parole, la pelle può effettuare calcoli simili a quelli dei neuroni cerebrali, dimostrando un'intelligenza propria che, seppur processata dal cervello, parte direttamente dal corpo.
È anche per questo che, come dice Lingiardi, «Touch has a memory»: il tatto ha una memoria. Ogni tocco ricevuto da piccole e, più avanti negli anni, il modo in cui siamo state sfiorate - «carezze frettolose, intrusive, affettuose, calmanti» - si imprime nel nostro corpo, creando una memoria somatica che è, ovviamente, anche psichica.
Parliamo tanto di pelle, e la pelle parla tanto di noi:
«La pelle è sempre nelle nostre parole: la vendiamo cara, la rischiamo e la portiamo a casa. Siamo amici per la pelle, ci mettiamo nella pelle dell’altro, abbiamo i nervi a fior di pelle, siamo pelle e ossa, ridiamo a crepapelle, ci viene la pelle d’oca, non stiamo più nella pelle» continua Lingiardi.
Noi parliamo tanto di pelle e lei parla tanto di noi: è il nostro organo più ampio, ci protegge da traumi, guarisce le nostre ferite, ci depura dalle tossine e mantiene sotto controllo l'idratazione e la temperatura. È quindi barriera protettiva, ma anche finestra attraverso cui si manifestano le esperienze che viviamo, sia a livello corporeo che psichico.
È sulla pelle che manifestiamo le emozioni: arrossiamo di vergogna, sudiamo per l’imbarazzo, impallidiamo nei momenti di paura. «È una carta geografica emotiva» dice Lingiardi. E non potrebbe non esserlo visto che «tutta la pelle, del resto, è la superficie dell’amore. Dei baci, delle carezze, dei brividi». Non esistono le zone erogene: tutta la pelle lo è.
La pelle, tra Oriente e Occidente:
Non stupisce, quindi, che in Medicina Cinese la pelle sia la cartina di tornasole per capire come stiamo, fisicamente ma anche energeticamente ed emotivamente.
Discromie, rossori, pruriti, rughe, brufoletti - sul viso, ma non solo - sono tra gli strumenti diagnostici della medicina orientale. E non vengono guardati per “metterci una pezza”, ma, al contario, per capire cosa dicono.
Io faccio sempre lo stesso esempio: immagina le eruzioni cutanee come il fumo che viene fuori da una casa che brucia. Cosa pensi che sia meglio fare? Tappare le finestre, così che tu non veda il fumo, o spegnere l’incendio?
L’approccio occidentale - al di là di casi illuminati di dermatologia psicosomatica o psicodermatologia - è grossomodo il primo: tappa la finestra, metti cortisone, spegni il sintomo.
Quello orientale, invece, lo lascia parlare: lo segue a ritroso, giù, dentro il corpo (nel Fegato, nell’Intestino, nel Polmone) per capire dove sia scoppiato l’incendio. E come intervenire nella stanza che brucia, non sulla povera finestra che, anzi, a volte è bene che stia aperta.
Cosa dice di te la pelle in cui abiti (un bigino di Medicina Cinese)
La pelle quindi non è solo un organo fisico, ma anche il riflesso del nostro equilibrio energetico complessivo, legato agli organi interni e ai flussi di energia (Qi).
Trattare la pelle - che appartiene all’energia Metallo, sollecitata in Autunno, ed è tutt’uno con Polmone e Intestino, organi con cui, se ci pensi, condivide l’essere superficie di scambio tra me e il mondo che ho intorno (tatto, aria, cibo) - e leggerne le discromie, i pruriti, i rossori, i punti in cui manifesta i sintomi di disequilibrio, vuol dire prendersi cura del corpo a livello profondo, non solo curare il sintomo.
Come amo dire io: le Medicine Orientali curano il malato, non la malattia.
Curano l’individuo, non (solo) il sintomo.
E ogni aspetto della pelle (elasticità, umidità, irritazione ecc.) è correlato alla salute degli organi interni, in particolare al Polmone, ma anche al Fegato, alla Milza e ai Reni. Ogni caso è diverso (la salute olistica è sempre bioindividuale) ma a grandi linee possiamo dire che:
Polmone: La pelle secca o fragile può riflettere una debolezza del Polmone e della sua funzione di “difesa”
Fegato: Un'eccessiva secchezza o prurito della pelle può essere legata a un accumulo di calore o stagnazione del Qi nel Fegato
Milza: Problemi come la pelle pallida o edematosa possono essere sintomi di una Milza debole o di una carenza di Qi
Reni: La pelle secca o priva di vitalità può essere segno di debolezza dell'energia dei Reni, che governa la salute a lungo termine e la vitalità.
Titoli di coda (link utili):
“Come una visita medica, un film di fantascienza, un pomeriggio d’amore, questo è un viaggio nel corpo”: sto leggendo Corpo, umano, il libro di Vittorio Lingiardi.
C’è tantissimo lavoro dietro ogni puntata di Terracielo: se ti va, cliccando qui puoi offrirmi un cappuccino d’avena. Questa settimana anche uno scrub.
Dimmi di te:
Se desideri tornare a casa da te stessa, risintonizzare il tuo centro e ricevere supporto attraverso le Medicine Orientali, puoi prenotare una consulenza di Holistic Nutrition e pratiche corpomente. Non curiamo malattie, ma ci prendiamo cura di ciò che sei. Contattami via email: ninagiga82@gmail.com per scoprire come funziona e capire se sono la persona giusta per te, come Holistic Nutritionist for body and soul® e Certified Health and Wellness Coach (UK, USA).
Una precisazione: NON HO POSTO PRIMA DI DICEMBRE.
Un regalo per te
Sabato e domenica sono stata a Roma nel CityRetreat organizzato da AnnaBCosmetics LE RADICI “Dalla Terra alla pelle, dalla pelle al tuo cuore” : abbiamo avuto così tante richieste ed entusiasmo che ne faremo presto una seconda edizione! Ti aggiornerò sulla data, ma, intanto, per festeggiare la gioia con cui Roma ha accolto la prima edizione del CityRetreat, AnnaB regala a tutte le lettrici e i lettori di Terracielo un codice sconto: NINA10 al checkout.
Io l’ho usato per comprarmi questo e questo. E pure questo, per cui ho LETTERALMENTE perso la testa.
Se si mettesse una crema sulla pelle indossata dalla bambina felice, la maschera verrebbe via e lei affronterebbe prima il dolore e magari avrebbe qualche fatica in meno da adulta. Che poi è una crema di intenzione alla comunicazione, forza e un po' di limpidezza. Credo. O almeno io l'avrei voluta così. Il punto è che una crema simile, raramente esiste, raramente un bambino la chiede e raramente un adulto sa applicarla sul volto dei propri figli o figlie perché teme di "ustionarli". Sempre interessanti le tue puntate, ciao!
Puntatoooooona 💣💥💣💥💣💥